Il 30 aprile è deceduto, nel Policlinico di Modena
dove era ricoverato da tempo per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, Giuseppe Trenti, alla vigilia del suo cinquantennio di appartenenza al Centro (nato nel 1933, era socio
corrispondente dal 1971 ed effettivo dal 1984).
I funerali si svolgeranno lunedì 4 maggio nella forma strettamente privata che le norme attuali impongono, e si concluderanno con la tumulazione nella tomba di famiglia a Vignola.
Non è il caso di ripercorrere qui le sue infinite benemerenze come “ufficiale di sala” all’Archivio di Stato di Modena, impareggiabile conoscitore di tutti i fondi ed esploratore incessante di
quelli relativi all’abbazia di S. Pietro e al periodo estense. Dalle sue schede sono usciti libri e cataloghi preziosi, ultimo dei quali il glossario Voci di terre estensi (Fondazione di
Vignola-Aedes Muratoriana, 2008). In campo muratoriano, tra le opere a stampa ricordiamo intanto il saggio (con A. Spaggiari) L.A. Muratori e gli Estensi, inventario delle carte
muratoriane nell’Archivio Segreto Estense, che uscì nel volume X della «Biblioteca del Carteggio» (1996, pp. 1-13).
Ma soprattutto, a Trenti si devono le prime trascrizioni di tutte le lettere ricevute da Muratori, in servizio della nuova edizione nazionale del Carteggio promossa dal suo storico direttore
d’Archivio Filippo Valenti. Chi ha dimestichezza col lavoro d’edizione conosce bene i fogli dattiloscritti in copie-carbone, originati da sue dettature al magnetofono poi passate a una
dattilografa, con correzioni manoscritte, che per decenni sono stati ingrediente essenziale per gli editori ufficiali dei volumi.
Tra i quali figura anche lo stesso Trenti, che avrebbe desiderato curare il modenese Gherardi (finito poi in altre mani), e invece ebbe il reggiano Nicola Tacoli, protagonista di uno dei rari
carteggi equilibrati fra missive e responsive, anche grazie alla valorizzazione di un fondo privato. E non solo: il volume Tabacco-Tafuri (1987) fu il primo a inaugurare la nuova serie di
carteggi, ospitando per la prima volta l’indice delle opere citate.
Non molti anni fa Trenti offrì la sua disponibilità per riprendere quel lavoro, il che gli fu però impedito da un grave deterioramento della vista e dall’altro immedicabile malanno che l’ha poi
portato alla morte. Ma possiamo ben dire che «Pino» fino all’ultimo ha combattuto la sua battaglia, anche per Muratori.
Fabio Marri