Il 29 marzo scorso [2024], Venerdì santo, è mancato Amedeo Quondam, poco meno che ottantunenne. Era socio del Centro dal 2016: aggregazione forse tardiva per uno dei massimi studiosi di letteratura italiana, in particolare di quella rinascimentale e collegata all’Italia delle corti (particolarmente apprezzati restano i suoi studi sulla corte estense di Ferrara). Un altro suo tema di ricerca è stata l’epoca dell’Arcadia, della “repubblica delle lettere” e (per dirla coi titoli di suoi volumi del 2008 e 2010) “L’identità italiana ed europea tra Sette e Ottocento”, “Classicismo e culture di Antico regime”.
Ma al di là delle vocazioni personali, Quondam è stato un grande organizzatore di cultura, che ha preso in mano e condotto a termine l’impresa del Dizionario biografico degli italiani, ha fondato e poi presieduto l’Associazione degli Italianisti, e dal suo dipartimento alla Sapienza ha dato vita alla grandiosa realizzazione della “Biblioteca Italiana” (BIBIT), “biblioteca digitale di più di 1600 opere in formato testo, in edizione integrale, tutte liberamente accessibili, scaricabili e interrogabili”, cui è stata integrata la riproduzione in formato immagine degli “Scrittori d’Italia” Laterza e di oltre 1600 incunaboli in volgare, pure liberamente consultabili online.
Della sua partecipazione alla vita del Centro, chi scrive ricorderà solo un messaggio susseguente alla lettura, nel dicembre 2016, del numero allora uscito di “Muratoriana online”: “Sono rimasto allibito nel leggere il tuo intervento sul Centro e la sua sede, eccetera: mai avrei pensato che questo potesse accadere a Modena! Posso solo esprimere la mia solidarietà”.
La cerimonia funebre si tiene questo sabato 6 aprile alle 10.30 nell’aula magna di Lettere e Filosofia alla Sapienza.
Fabio Marri